
Attivita’ Culturali & Eventi
Compagnia Teatrale Jonica
Negli anni 70, da un’idea di Melo Ingegnosi e Francesca Le Mura allora presidente e vicepresidente della Soc. San Vincenzo dei Paoli di Riposto, finalizzata alla raccolta di fondi da destinarsi alle famiglie bisognose della cittadina Jonica, con l’ausilio di Tony Spina che nell’ambito ripostese si era espresso nel settore teatrale con il gruppo parrocchiale “ I Convinti” viene rappresentata una commedia nella sala parrocchiale della Chiesa San Giuseppe di Riposto.
Dall’entusiastico riscontro all’iniziativa si intuisce che Riposto e la contigua Giarre sono sensibili verso questa forma culturale che, solo occasionalmente, improvvisati gruppi dilettantistici esprimevano. Si Intuisce che sarebbe stata accolta con entusiasmo una programmazione che potesse dare alle rappresentazioni teatrali quali “espressione viva e partecipata” della cultura; che consentisse la riscoperta dei valori della nostra civiltà permettendo alle famiglie, ai meno abbienti, e soprattutto ai giovani, l’accostamento a forme di linguaggio che spingono al sano divertimento e alla riflessione.
L’entusiasmo dei tanti amici (uno per tutti “ un vecchio-giovane” Mimmì Lizzio, di professione elettricista siculo fino al midollo, innamorato della Sicilia e della sicilianità, arguto ed ironico personaggio della Riposto che, purtroppo, non c’è più) portò alla costituzione dell’associazione culturale “Compagnia Teatrale Jonica” con sede in Riposto in data 11/11/1979 ai rogiti del notaio Filippo Patti che da subito condivise l’iniziativa divenendo Presidente onorario dell’Associazione e punto di riferimento del gruppo.
Il palio delle botti di Eustachio
La manifestazione si pone l’obiettivo di far conoscere alle nuove generazioni l’arte con cui si fabbricavano le botti, un’attività che per molto tempo delineò l’economia della città, specie quando era fiorente la commercializzazione del vino.
Costruire una botte non è cosa semplice, ma gli artigiani di un tempo ci mettevano l’anima realizzando l’opera con passione. Il riferimento storico va fatto con Eustachio Laviefuille, viceré di Sicilia che nel 1752, per difendere le sue vigne dagli incursori, fece costruire in prossimità dell’attuale porto turistico un maniero, che poi nel 1923 venne distrutto. Il palio dovrebbe rappresentare una gara di solidarietà a difesa del nettare degli dei dai predatori.
La gara si ispira sulla falsariga del palio di Siena, ma mentre lì i protagonisti sono i cavalli guidati dai fantini delle varie contrade della città, qui sono di scena gli Spingibotti vestiti con i colori del proprio quartiere. Per l’occasione i quartieri o frazioni saranno addobbati a festa con fiori di vario genere, mentre giovani aitanti si cimentano spingendo le botti su un percorso, dove in precedenza si saranno esibiti gli sbandieratori. Al vincitore viene donato un artistico trofeo che di anno in anno sarà tenuto con molta cura dal quartiere che detiene il titolo di vincitore, assieme ad un premio ed a una quantità di vino offerto dagli sponsor del palio.
Con questa colorita manifestazione si intendono avvicinare le frazioni e i quartieri alla città e promuovere i prodotti tipici del territorio, tra cui il vino dell’Etna attraverso delle opportune degustazioni. I quartieri e le frazioni partecipanti sono: Scariceddu (Carmine), San Giuseppe, Immacolata, Matrice (San Pietro), Quartirello, Altarello, Torre Archirafi, Archi e Carrubba. Ad ogni quartiere partecipante viene assegnato un tratto di percorso del palio stesso e sarà cura del quartiere assegnatario addobbarlo con bandiere e striscioni e quant’altro, con i colori sociali prescelti. Il quartiere o frazione meglio addobbata avrà un riconoscimento da parte dell’amministrazione comunale o dalla Pro Loco, sarà un’apposita giuria a decidere l’assegnazione della vittoria.

passato – presente – futuro