Cosa visitare a Riposto


Basilica di San Pietro

La più grande delle chiese ripostesi cede alla chiesa della Madonna della Lettera il titolo di più antica. In stile neoclassico le sue linee architettonici che ricordano la Basilica di San Giovanni in Laterano a Roma. Sorge nella piazza principale del paese e i lavori per la sua costruzione iniziarono il 22 agosto 1808 e furono ultimati nel 1865. L’apertura al culto arrivò nel 1818 e, fino alla data del completamento dei lavori, al corpo principale furono aggiunti la cupola e il pulpito. Dal punto di vista artistico la bella e armoniosa facciata, recentemente ripulita, è in pietra bianca di Comiso e presenta la torre campanaria incorporata al centro; la cupola poggia su un tamburo con otto logge e con lanternino in cima. L’interno è a croce latina con tre navate.

Nella navata destra si trova il battistero in legno dorato, a forma di tempio, opera ottocentesca di Salvatore Matteo, poggiante su colonne di marmo, sovrastato dal quadro raffigurante “Il battesimo di Gesù”, opera di Francesco Paolo Finocchiaro. La navata centrale porta al magnifico pulpito del 1892.

L’abside centrale, con pavimento rialzato rispetto a quello della navata, contiene l’altare maggiore, decorato con marmi preziosi; l’organo ligneo costruito in Francia nel 1879, il coro ligneo con gli stalli intagliati in ligneo di noce. La navata sinistra racchiude gli altari dedicati alla Sacra Famiglia, a Sant’Antonio di Padova e alla Rosario con quadro raffigurante la Madonna assieme a S. Domenico e S. Rosa da Lima.

Nella crociera destra troviamo una pala raffigurante il “Martirio di S. Sebastiano”, realizzata dall’acese Antonino Bonaccorsi nel 1874. L’abside sinistra contiene la cappella del Sacramento con tetto a cassettoni dorati e cibario a forma di tempietto circolare con otto colonne di stile corinzio sull’altare. L’ingresso alla sagrestia presenta una scultura in legno raffigurante la tiara e le chiavi di San Pietro. Graziose bifore e stemmi di antiche famiglie gentilizie, frammenti di case d’epoca romana, si possono trovare percorrendo le strette viuzze che si snodano all’interno del Borgo aprendosi in inaspettati e incantevoli slarghi e piazzette, o su magnifiche vedute sul mare, sono le caratteristiche più suggestive del Borgo, custode degli affetti e delle antiche usanze dei nettunesi.

SANTUARIO

Madonna della Sacra Lettera

La più antica chiesa di Riposto.
Definito il più antico tempio ripostese si trovano riferimenti al sito già nell’opera “La Sicilia in prospettiva” del gesuita G.A. Massa, datata 1709, che faceva risalire l’origine a prima del 1584. Il 12 gennaio 1710 venne donato all’acese Don Giovanni Calì del fu Santoro il terreno dove sarebbe sorta la Chiesa. Nel 1761 venne accordato il diritto di amministrare permanentemente i sacramenti e nacque la confraternita del SS Crocifisso e di san Andrea Apostolo.
Nel 1868 Re Vittorio Emanuele II concesse l’ampliamento della navata, il rifacimento della facciata e la realizzazione del corpo absidale. Nel 1979 una serie di lavori di ristrutturazione portarono alla luce le cripte sottostanti l’edificio che, ad una attenta ricognizione, recano tracce di presenze risalenti alle epoche romane, bizantine e arabe.

All’interno della chiesa si possono ammirare alcuni pregevoli dipinti. Il quadro di S. Emidio Martire ha un alto valore storico perché mostra lo sviluppo del tessuto urbano nei primi dell’Ottocento. Il quadro della Madonna della Lettera venne realizzato nel ‘700 da autore anonimo e rappresenta le due fondamentali verità, la fede e la regalità, rappresentate dalla lettera e dal globo.

Chiesa dell’Addolorata e orfanotrofio

La costruzione della chiesa dell’addolorata(a badia) è strettamente legata alla costruzione dell’orfanotrofio di Riposto voluto dal sac. don Carmelo Grassi fu Antonio che nel 1811 chiese al Re di erigere un orfanotrofio per “…ricevere le donzelle orfane… che vanno raminghe e sono esposte agli insulti della spietata gioventu…”

Il 28/12/1813 con rogito del notaio Giuseppe Pappalardo di Mascali(Ct) viene fondato l’orfanotrofio. Una serie di lasciti in denaro e di beni immobili permettono l’avvio della sua costruzione.

Badia 1910 circa

Le “addoloratine”, cosi venivano chiamate le suore che operavano presso l’orfanotrofio, prestarono la loro opera presumibilmente fino al 1889. Dal 1900 al 1907 vengono sostituite dalle Suore Alcantarine. In seguito, dal 1907 al 1914 vi si insediarono le suore di Sant’Anna.

Dal 1914 ad oggi le suore dell’apostolato cattolico (suore pallottine).

La chiesa venne completata con grande contributo della popolazione del suo campanile nel  1930; si restaurò il prospetto della chiesa e si fusero 2 campane in bronzo.

L’orfanotrofio riconosciuto IPAB (istituzione di pubblica assistenza e beneficenza) con D.P. n° 478 del 14 luglio 1988.

La chiesa dell’Addolorata oggi

La chiesa dell’addolorata, di proprietà dell’IPAB, aperta al culto è visitabile su richiesta, quando non aperta per le funzioni religiose, rivolgendo la richiesta in loco presso l’IPAB.

CHIESA

Maria SS del Rosario

Situata nella frazione marinara di Torre Archirafi è da segnalare per il portale centrale opera dello scultore Giovanni Murganti.

Le scene scolpite, suddivise in quattro pannelli con andamento antiorario partendo dal basso, raffigurano le tappe fondamentali della vita di Gesù Cristo: l’annunciazione, la natività, la crocifissione e la resurrezione.

Pregevole anche il portone bronzeo laterale, opera della scultrice Venera Giuffrida. L’elemento centrale è il mare, di fondamentale importanza per la vita della frazione, e vi sono raffigurate scene evangeliche legate a tale elemento: la chiamata dei primi apostoli, Gesù dà da mangiare agli apostoli, la folla che ascolta le parole di Gesù e, infine, Cristo che placa le acque.

scuola

Istituto Nautico “Rizzo”


Una delle fondazioni più prestigiose della marineria ripostese è l’Istituto tecnico nautico “Luigi Rizzo”.

Nel 1819 gli armatori ripostesi chiesero al governo Borbonico una scuola atta a creare capitani di cabotaggio e di altura, l’istituzione fu concessa con sovrano rescritto del 12 febbraio 1820. La scuola funzionò regolarmente dal 1820 al 1864 ed erano ammessi solo figli di gente di mare.

Con Regio decreto del 14 ottobre 1873 la scuola fu elevata a Reggio Istituto Nautico e fu annesso un osservatorio meteorologico di 2° classe. Per circa 100 anni l’importanza dell’Istituto nautico di Riposto era paragonabile a quella delle più importanti scuole nautiche d’Italia come: Venezia, Genova, La Spezia, Palermo, Napoli, Cagliari.

Nel 1958 l’Istituto prese il nome di “Luigi Rizzo” in ricordo del famoso eroe siciliano. Durante le due guerre mondiali moltissimi ufficiali diplomati presso l’Istituto nautico furono decorati con medaglie al valor militare per aver sacrificato, da eroi, la loro vita nel compimento del loro dovere.

Oggi all’interno dell’Istituto si può ammirare un interessante planetario, oltre ad una fornita biblioteca in cui sono conservati importanti volumi che risalgono ai primi anni dell’ottocento. Inoltre sono presenti numerose tavole di disegni tecnici risalenti ai primi anni del novecento in cui sono raffigurate sezioni e parti meccaniche dei vascelli dell’epoca.

Lungomare di Torre Archirafi

Palazzo Vigo

Situato nelle caratteristica frazione di Torre Archirafi.
Costruito all’inizio del ‘700 dopo alterne vicende divenne di proprietà del Duca d’Archirafi Giovanni Natoli Ruffo Principe di Sperlinga. Passò per successione, nel 1770, a Francesco Moncada dei Natoli e, successivamente, venne acquistato dalla famiglia Vanni.Nel 1940 ne divennero proprietari di Vigo al cui nome è adesso legato.

giardino botanico

Parco delle Kentie.

Si tratta di un’area di 9000 mq che ricade all’interno del territorio urbano. Il bioclima è di tipo termomediterraneo subumido con ampio deficit idrico nei mesi estivi. Il giardino deve il suo nome alla presenza in piena terra di 100 esemplari di Howea Forsteriana Becc., alti fino a 10 m., che risalgono ai primi del ‘900 e costituiscono un ambiente unico nel territorio regionale.
Il Comune di Riposto, al fine di rendere fruibile questo patrimonio, ha affidato la gestione scientifica al Dipartimento di Botanica dell’Università di Catania. L’edificio ospita un erbario con informazioni, anche, sulla flora sicula spontanea e sulle piante officinali. A sussidio delle scuole è previsto un laboratorio dotato di strumentazione per l’osservazione degli organi delle piante e della loro anatomia. Orario di apertura: dalle 9.00 alle 13.00 dei giorni feriali. Visite guidate solo su prenotazione